Sex crimes and Vatican

sabato 24 maggio 2008

(Ripropongo, per non dimenticare)
 

Deposizione di Schifani per i fatti mafiosi di Villabate

giovedì 22 maggio 2008









Mandante, Manganello e Beneficiario

un noto (noto per luce riflessa) "manganello a libro paga" iscritto all'Ordine dei giornalisti e che riempie le colonne di un Giornale con le parole del Padrone spacciandole per sue, mentre di suo son riconoscibili solo gli insulti che lo rappresentano e lo distinguono nella magniloquenza di un'originalità supposta quanto palesemente inconsistente, ha vomitato qualche giorno fa un articolo nel quale, tra l'altro, nel comico e fallito tentativo di "risponderti nel merito" sul Caso Schifani, tra una decina di migliaia di battute che faranno la storia del giornalismo ma solo quello che lui stesso rappresenta, ha scritto che la faccenda Schifani e i fatti di Villabate: "Sono irrilevanti perché stiamo parlando di persone che Renato Schifani ha frequentato 30 anni fa (nel 1979) e che solo 18 anni dopo sono state riconosciute come mafiosi: basti che gli dei di Travaglio, i magistrati, non hanno mai interrogato né accusato Schifani per questa faccenda".

Ebbene, naturalmente (ma che lo dico affà?) è falso!

Esiste infatti almeno una registrazione della deposizione di Schifani, che è quindi stato sentito dai magistrati.
Questo il link:


Non la faccio troppo lunga; vi invito ad ascoltare questo documento trasmesso già a suo tempo e riproposto qualche giorno fa da RadioRadicale nello Speciale Giustizia:
(dal minuto 16 in avanti è presentata la deposizione di Schifani al processo dei fatti mafiosi di Villabate - Nel programma è stato intervistato anche Peter Gomez).

Altri collegamenti a corredo e a documentazione:



Buon ascolto e buona lettura

Ciao, Bumbury.

Book Corner

mercoledì 21 maggio 2008

Marco Travaglio - Peter Gomez
SE LI CONOSCI LI EVITI
La carta d'identità dei nostri 'rappresentanti' e la storia di quello che hanno detto e hanno fatto. Per capire quello che potranno fare. Luogo e data di nascita, curriculum, segni particolari, fedina penale, assenze in Parlamento e frasi celebri. Il momento peggiore della nostra vita repubblicana. Libro che è utile avere come guida non solo al Parlamento, ma anche all'Italia sfibrata e stravolta di questi anni. Sono più di 150 politici. Vecchi e nuovi. Con una piccola schiera di virtuosi (o quasi) che hanno diritto alla citazione. Sono pochi e si notano di più. Non perdiamoli di vista.Introduce Diego Novelli.
N.B. La qualità non è eccezionale per ragioni di dimensione del file. Ho preferito privilegiare l'audio.

Edizioni ChiareLettere, pagg. 576, euro 14,60

Cialtroni italiani al Parlamento europeo

Riporto pari pari la notizia pubblicata ieri sull'Ansa.
Un'altra "perla" italiana....



2008-05-20 21:14
NOMADI: DALL'UE NO A VIOLENZE, IL DIBATTITO SI ACCENDE
di Danila Clegg

STRASBURGO, 20 MAG - Un dibattito intenso, segnato da scambi polemici e contrapposizioni sulla politica da adottare nei confronti dei rom, ma anche sul ruolo del governo italiano. Così gli eurodeputati, per la stragrande maggioranza italiani, ma in un'aula semideserta, si sono confrontati sulla questione dei rom dopo avere ascoltato le parole del commissario ue Vladimir Spidla, che ha espresso una forte condanna delle violenze nei confronti dei rom, invitando a punire i responsabili di tali violenze senza dimenticare di ricordare che è dovere degli stati Ue garantire la sicurezza delle persone sul loro territorio. Quanto avvenuto a Ponticelli, ha sottolineato Spidla, non è un caso isolato perché "la violenza razzista che si nutre di populismo e di battage mediatico" si può osservare in vari stati europei , ma deve spingere tutti ad uno sforzo di solidarietà, della quale i rom hanno bisogno per rompere il circolo vizioso di emarginazione e violenza.

"I rom non sono criminali o meno intelligenti di altri", ha rimarcato Spidla e non li si può stigmatizzare come criminali. Così come, ha precisato, non si può impedire ai cittadini romeni, che sono cittadini europei, di godere dei diritti sanciti dai trattati e in particolare dalla direttiva sulla libera circolazione dei cittadini. In base a questa direttiva l'espulsione è possibile in presenza di una minaccia reale alla sicurezza , ma deve essere decisa caso per caso e comunque rappresenta "una misura estrema di limitazione di una liberta fondamentale". Spidla ha riconosciuto che lo sforzo fin qui fatto non è stato efficace e per questo la Commissione presenterà a giugno un documento sul ruolo dell'Ue nel aumentare l'integrazione dei rom. "La storia ci ha mostrato che il razzismo, l'odio e l'intolleranza prima o poi portano alla catastrofe. Se non si traggono le lezioni del passato si è condannati a riviverle", ha ammonito Spidla, chiudendo un dibattito che ha volte ha avuto toni aspri.

Come quanto Romano la Russa (An) è stato interrotto dal radicale Marco Pannella mentre affermava di essere "ancora alla ricerca di un rom con un lavoro legale e che paghi le tasse". Il diverbio fra i due ha costretto la presidente di turno dell'assemblea, Luisa Morgantini (Prc), ad intervenire: "Vi ricordo che qui non siamo al parlamento italiano".

L'approccio soft del capogruppo socialista Martin Schulz, che ha insistito più volte sul fatto che l'obiettivo del dibattito non era mettere l'Italia sul banco degli imputati, non ha avuto molto seguito fra i parlamentari del centrosinistra. A cominciare da componenti del suo gruppo.

"'Chi governa ha il diritto ma anche il dovere di indicare soluzioni e non solo di indicare capri espiatori o di inviare le ruspe. Dal governo italiano ci aspettiamo risposte concrete e coerenti con le esigenze di accoglienza, integrazione e sicurezza'', ha affermato Gianni Pittella, mentre Claudio Fava ha accusato il governo Berlusconi di ripristinare "il concetto di razza nell'ordinamento giuridico italiano".

La verde Monica Frassoni, che ha anche fatto un riferimento alle "ultime incredibili affermazioni" sul gay pride della "bellissima ministra italiana per le pari opportunità", ha sollecitato il rispetto delle regole "di tutte le regole" quelle che "vietano di rubare e di occupare il suolo pubblico, ma anche quelle che vietano di discriminare, di cacciare le persone povere e di mantenere persone senza diritti per decenni".

Mentre Cristina Muscardini (An) ha accusato Schulz di avere fatto un'operazione partitica e Vito Bosignore (Fi) ha difeso l'operato del governo Berlusconi, l'atmosfera si è riscaldata quando Luca Romagnoli (Fiamma tricolore) ha proposto la creazione di uno stato rom o quando quando il leghista Mario Borghezio ha sollecitato che diventi reato "l'associazione a delinquere delle famiglie rom finalizzata a commettere furti e rapine".

Book Corner

sabato 17 maggio 2008

Dallo Stato 4 miliardi di euro all'anno alle gerarchie vaticane.
Mezza finanziaria per avere il Paese tra i più arretrati e oscuranisti d'Europa?




Curzio Maltese
La Questua - quanto costa la Chiesa agli italiani
Feltrinelli - Pagine: 176, Euro 14,00.

Sembra incredibile ma è così. Mezza finanziaria all'anno, una somma enorme, per quale motivo? per fare cosa?

Dalla presentazione del libro su Feltrinellieditore.it
Quanto costa la Chiesa cattolica ai contribuenti italiani? Chi gestisce il fiume di denaro che passa ogni anno dalle casse dello Stato alle istituzioni ecclesiastiche? E come vengono usati questi soldi?

Il libro
Un miliardo di euro dai versamenti dell’otto per mille. 650 milioni per gli stipendi degli insegnanti di religione. 700 milioni per le convenzioni su scuola e sanità. 250 milioni per il finanziamento dei Grandi Eventi. Una cifra enorme passa ogni anno dal bilancio dello Stato italiano e degli enti locali alle casse della Chiesa cattolica. A cui bisognerebbe aggiungere almeno il cumulo di vantaggi fiscali concessi al Vaticano e oggi al centro di un’inchiesta dell’Unione europea: il mancato incasso dell’Ici, l’esenzione da Irap, Ires e altre imposte, l’elusione consentita per le attività turistiche e commerciali. Per un totale di circa 4 miliardi di euro, più o meno mezza finanziaria, l’equivalente di un Ponte sullo Stretto o di un Mose all’anno. Una somma (è la stessa Conferenza episcopale italiana a dichiararlo) che solo per un quinto viene destinata a interventi di carità e di assistenza sociale.

L'audiovideo della presentazione del libro:

Con il piglio del grande cronista Curzio Maltese snocciola cifre e dati, scandaglia documenti, bilanci e siti internet, dà voce a fonti insospettabili, in un’inchiesta sorprendente e coraggiosa che rielabora, amplia e integra i materiali già pubblicati a puntate sulle pagine di “Repubblica”. Il suo non è un attacco alla Chiesa in quanto tale, tanto meno lo sfogo di un anticlericalismo di maniera. È il tentativo di fare luce su una realtà troppo poco conosciuta e non sempre trasparente, che tocca però nervi sensibilissimi della democrazia italiana come la lealtà fiscale, la corretta gestione delle risorse pubbliche, la laicità dello Stato. Una realtà, inoltre, che provoca non pochi disagi all’interno stesso del mondo dei fedeli, se è vero che importanti intellettuali cattolici hanno denunciato “il dirigismo, il centralismo e lo strapotere raggiunto dalla burocrazia nella Chiesa”.

Leggi da Repubblica.it alcuni articoli MOLTO interesanti di Curzio Maltese sul tema:

Articolo1

Articolo 2

Articolo 3

Articolo 4