IL CONCILIARISMO

giovedì 24 giugno 2010

image Leggi qui tutti gli articoli sulla Storia della Riforma Protestante

 

Il Conciliarismo è una dottrina che si consolidò nei sec. XIV e XV, ed ebbe ampia diffusione ma anche importanti effetti nei tempi successivi, secondo la quale il Concilio ecumenico ha autorità superiore al Papa (Concilio di Costanza, 1415, quando fu arso al rogo Hus, e che vide l’assenza del Papa, fuggito per il pericolo di essere catturato). Il decreto Haec Sancta uscito da Costanza sancisce che nella Chiesa il potere deriva direttamente da Cristo e che la Chiesa è “l’insieme dei credenti”, contro il concetto che si era imposto secondo cui la Chiesa si identificava col Papa. Secondo i conciliaristi la convocazione del Concilio non è esclusiva del pontefice e può legittimamente deliberare in fatto di dottrina, teologia e materie politico-sociali, in autorità sopraordinata a quella rivendicata dal Papa e può persino, all’occorrenza, sottoporre il Pontefice a giudizio, anche di eresia (come fu chiesto per Bonifacio VIII). Il Dictatus papae di Gregorio VII del 1075 (la cui lettura mi ha sconvolto, mi si consenta … ), il consolidamento del potere del Principato pontificio e dei suoi effetti nel periodo avignonese ed oltre, la centralizzazione e l’esclusiva delle nomine di posti e ruoli sia ecclesiali che politici nelle mani del Pontefice e con effetti capillari in Europa, avevano creato un disequilibrio nel quale nessuna delle Istituzioni esistenti era in grado di fungere da contrappeso.

Si rendeva pertanto necessario, almeno attraverso l’unico strumento che sembrava legittimato a farlo, il Concilio, riequilibrare e frenare questa arbitrarietà assoluta e incontrollabile. Tuttavia, nei fatti, a seguito del Grande Scisma, dell’insofferenza diffusa da parte di Stati, principati e Signorie, della fiscalità da rapina imposta dalla Chiesa, il Papato si trovò nella necessità di rispondere in maniera adeguata al Conciliarismo che avrebbe creato pericolosi precedenti e avrebbe minato un potere così faticosamente acquisito e rivendicato, per quanto già terribilmente diminuito. Il Papato rispose a questi attacchi attraverso una capillare e strategica opera diplomatica, fatta di accordi e compromessi da un lato, e con la convocazione di Concili che all’apparenza erano “riformatori” e di blande concessioni (Concilio Lateranense 1512) ma che in sostanza ribadivano che spetta solo al Papa convocare, trasferire e sciogliere il Concilio. Dopo lunghe vicende storiche la “chiusa” si ebbe soltanto nel Concilio Vaticano I (1870) in cui si sancì il dogma dell’infallibilità del Papa.

0 commenti: