La Ministra Gelmini propone Laurea Honoris Causa per Umberto Bossi

domenica 8 agosto 2010

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Sui quotidiani leggiamo che la Ministra Gelmini ha proposto al Senato Accademico di Varese il conferimento di una laurea Honoris Causa in Scienze della Comunicazione a Umberto Bossi. Qualunque altra laurea sarebbe stata impossibile (già!); d’altra parte il titolo di dottore/ssa in scienza della comunicazione, in questo paese dove vige la videocrazia, potrebbe essere proposta per qualunque giullare o mignotta che appare in televisione.

La Ministra ha subito giustificato ai media la sua brillante, ed urgente, proposta con questa affermazione di alto spessore culturale: “Voglio proprio vedere chi avrà il coraggio di mettere in dubbio il buon diritto di Umberto Bossi che è parte della storia di questo paese, a ricevere una laurea honoris causa”

Sui quotidiani, su cui scrivono peraltro grandiosi genii da meritare la stessa laurea e per le stesse motivazioni, già si accapigliano nel ricordare come Umberto Bossi in passato abbia più volte in società, con gli amici e in famiglia, millantato di possedere una laurea in medicina e fingendo di recarsi in ospedale, con tanto di valigetta medica regalatagli dalla prima moglie, per esercitare la pratica. Come sempre questi grandiosi genii c’entrano il problema!

Ma a parte questo, su La Repubblica Francesco Merlo risponde così alla velleitaria ministra: “il ministro Gelmini mette le mani avanti. Prima ancora di spiegare si difende: caso classico di excusatio non petita, questa dichiarazione è un evidente segno di cattiva coscienza”.

E Leoluca orlando rincara la dose: “Dal ministro Gelmini che ha fatto a pezzi la scuola e l’università, tagliando fondi e risorse, arriva l’ennesimo insulto alla cultura e al Paese”.

Da parte nostra possiamo concludere che la questione della millantata laurea in medicina è del tutto avulsa da quella nuova, e dato il pulpito per nulla sorprendente, della proposta di laurea honoris causa in Scienze della Comunicazione a Umberto Bossi.
Il degrado morale e criminale della classe dirigente italiana ora fa il paio con il conclamato disprezzo per la cultura, di cui sono forieri.
Direi che tutto è coerente. Ed anche, ma sia pure solo per questo, il popolo italiano dovrebbe finalmente svegliarsi da un torpore di secoli e che negli ultimi anni ha raggiunto livelli comici, farseschi, se non fossero terribilmente drammatici.

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