Book Corner

lunedì 5 dicembre 2011

Gian Franco Svidercoschi Mal di Chiesa

Gian Franco Svidercoschi

«Mal di Chiesa. Dubbi e speranze di un cristiano in crisi»

Banda Larga Editore – Collana The Cooper Files

ISBN 978-88-7394-210-8  Ottobre 2011

Pagine 168, 11,00 €

Libro MOLTO interessante, che vi consiglio.

Ultima e, immaginiamo sofferta, fatica di Gian Franco Svidercoschi, illustre intellettuale,  giornalista e vaticanista italiano di origini polacche. Già inviato dell’ANSA ai lavori del Concilio Vaticano II, poi Vicedirettore dell’Osservatore Romano e autore di lavori sulla vita e il pontificato di Giovanni Paolo II del quale è stato in un certo senso stretto collaboratore in ordine alla pubblicazione di libri e articoli che lo riguardavano e che lo hanno presentato attraverso la lente privilegiata di chi lo frequentava e ne raccoglieva, in qualche caso, i pensieri.

E’ un libro che si legge d’un fiato, sollecitando curiosità e stimolando la nostra personale riflessione sui temi dell’attualità della Chiesa Cattolica, la spiritualità in crisi, le Istituzioni Vaticane, la Casta clericale, gli scandali e le spinose polemiche e questioni che accompagnano e hanno accompagnato il pontificato di Benedetto XVI sin dalle prime ore del suo insediamento al soglio pontificio.

E’ un libro intelligente, coraggioso e, per certi versi anche ingenuo nel senso più candido del termine.

Anche la presentazione editoriale è degna di nota, in quanto oltre al vero e proprio saggio oggetto del titolo il libretto contiene una postfazione di Adriano Sofri “La distanza fra verità e carità. La Chiesa vista da un non credente” che fa da contraltare alla visione di parte, benché sofferta, onesta e che non risparmia nessuna critica, del cattolico credente Svidercoschi.

Al termine del saggio un Post Scriptum dello stesso Svidercoschi nel quale racconta brevemente le vicissitudini e le difficoltà incontrate per la pubblicazione di questo pamphlet, rifiutato da almeno una decina di editori prima di essere accettato e pubblicato da Banda Larga Editore, al quale occorre rendere merito e apprezzamento.

Mi piace consigliare la lettura di questo libro (scritto davvero egregiamente) perché, per quanto interessanti e di non minore valore, siamo abituati ad imbatterci e leggere una moltitudine di testi pubblicati da laici, atei, giornalisti o studiosi che esprimono e presentano le loro perplessità e le loro critiche a Benedetto XVI ed alla contemporanea Chiesa Cattolica da un’ottica seria e documentata (ma in qualche caso pregiudizievole e con la bava alla bocca) ma esterna all’ambiente che descrivono, giudicano e su cui riflettono.

Ecco, Svidercoschi ci presenta in questo libro delle riflessioni, spesso affettuose ma ancor più spesso inclementi, scaturite dal cuore e dall’intelligenza di un cattolico credente che ha speso una vita, personale e professionale, nell’ambiente e tra gli uomini di cui parla.

Chi è interessato alla materia non può prescindere da questo testo che, in certo qual modo “chiude il cerchio” a complemento del molto già pubblicato da altri.

Svidercoschi Riporto dall’Introduzione di Svidercoschi:

<<Chiesa dove vai?

Questo libro è nato da un malessere interiore. Anzi, dovrei dire, è nato da uno stato d’animo in subbuglio. Tante sensazioni insieme – incredulità, sconcerto, sdegno, pena, una grande pena, e perfino rabbia, una fortissima rabbia – nel vedere ciò che da qualche tempo sta accadendo nella Chiesa cattolica.

E, più ancora, nel non riuscire spesso a comprenderne le cause, i motivi reali, né a intravedere il futuro a cui tutto questo porterà>>.

Riporto tutto il Post Scriptum, che è un sostanziale corollario del saggio di Svidercoschi:

<<Alla fine, non posso non fare un breve accenno alle vicissitudini che questo mio libro ha attraversato – quasi una decina di rifiuti – prima di trovare un editore che ne capisse il senso, le finalità, e decidesse di pubblicarlo. E, per questo, devo doppiamente ringraziare la Cooper e il suo direttore editoriale, Emanuele Bevilacqua.

Intendiamoci. Un editore è pienamente libero di accettare o no un progetto di libro che gli viene sottoposto.

E poi, il pamphlet, oltretutto senza gossip e senza scandalismi, è un genere che trova difficilmente posto in quella catena di montaggio che oggi è diventata la fabbrica letteraria.

Ma alcune motivazioni, chiaramente ideologiche, e alcuni singolari ritardi nelle risposte, ebbene, mi hanno fatto pensare che in qualcuno fosse insorta una certa preoccupazione a pubblicare un libro come questo, impostato su una critica – dall’interno – della situazione attuale della Chiesa cattolica.

E, nel suo piccolo, anche questo è un segno del diffuso conformismo che c’è in giro, sia nell’adulazione che nella polemica corrosiva verso il Papa, il Vaticano, i preti e la religione in generale. Un conformismo estremamente pericoloso perché, da una parte come dall’altra, rischia di innalzare una cortina fumogena attorno alla Chiesa, rendendola ancora più lontana dalla gente e, peggio, da quell’immagine di Dio che dovrebbe invece riflettere nel suo volto>>

In ultimo vorrei segnalare come da ogni parte, ma soprattutto dall’interno delle istituzioni vaticane e dal suo ossequioso entourage, questo libro e il suo autore siano stati oggetto di attacchi e violente critiche, che in alcuni casi (specie in rete, nei forum a cura dell’esercito del Papa, e con la bava alla bocca) si sono prodotti in veri e propri insulti. Basta fare un breve surf in rete per rendersene conto.

Ebbene, se mai ne avessimo vieppiù bisogno, anche a motivo di questi attacchi troviamo una e mille più ragioni per leggere questo interessantissimo ed intelligentissimo libro.

Buona lettura.

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