IL “SACERDOZIO UNIVERSALE”

mercoledì 25 novembre 2009

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L’altro scritto “occasionale” di Lutero è Alla Nobiltà Cristiana della Nazione Tedesca, dell’agosto 1520. Con questo “Appello” Lutero intese, da un lato, abbattere le “tre muraglie di carta e di paglia” che la Chiesa di Roma aveva eretto tra sé i fedeli al fine di costruire e consolidare il proprio potere, ed impedirne ogni riforma, e dall’altro, conseguente, chiamare a raccolta le coscienze cristiane (rappresentate principalmente dalle istituzioni nobili e laiche) per promuovere e realizzare quella Riforma della Chiesa che diversamente non si riusciva ad ottenere, a causa delle “tre muraglie”, appunto.

La prima di queste muraglie di paglia e carta è il sacerdozio esclusivo del clero, la distinzione di natura tra chierici e laici, tra chi detiene il sacerdozio e chi ne è subordinato, tra la gerarchia dei “ministri” e i cristiani non “ordinati”. Una Chiesa divisa in due, insomma, come se ci fossero due specie di cristiani, due popoli anziché uno, con un “corpo di Cristo” (la Chiesa) diviso in due.

Lutero segnala il carattere abusivo e illegittimo di questa divisione, priva di fondanento scritturale, tra quelli che detengono il potere di predicare, insegnare, assolvere, governare, amministrare i sacramenti e i beni della Chiesa (il clero), e chi ne è subordinato (i laici).

Nella nota 27, p. 59, dello stupendo volume curato da Paolo Ricca, Alla Nobiltà Cristiana della Nazione Tedesca, (Lutero, Opere Scelte – Claudiana, 2008), Ricca scrive: “Non ci sono due categorie di cristiani, ma una sola. Con questa affermazione Lutero ribaltava una visione teologica più che millenaria e scardinava alla base l’intero edificio ecclesiastico medievale con la sua impalcatura gerarchica, alla quale Lutero toglieva ogni fondamento teologico. Implicitamente nasceva una nuova visione e una nuova forma (appunto una ri-forma) di Chiesa, costituita da un’unica categoria di cristiani, quella creata dal battesimo, che è per tutti una vera ordinazione sacerdotale [il Sacerdozio Universale ndr]. […]La dottrina del Sacerdozio Universale dei credenti era già stata evocata in una lettera di Lutero a Spalatino: <Inoltre mi incalza l’apostolo Pietro dicendo […] che siamo tutti sacerdoti, e la stessa cosa dice Giovanni nell’Apocalisse; cosicché questo genere di sacerdozio, che è il nostro, non sembra differire affatto dai laici, se non per il ministero, con il quale si amministrano i sacramenti e la Parola. Tutto il resto è uguale.>

I SACRAMENTI NEL PENSIERO E NELL’OPERA DI MARTIN LUTERO

lunedì 7 settembre 2009

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Sebbene Lutero ritorni spesso, nei suoi numerosi scritti e sermoni, sul tema dei sacramenti, mi piace affrontare la questione partendo dal De Captivitate Babylonica Eccclesiae, in cui Lutero espone una sorta di “manifesto teologico”, con toni accesi, polemici e determinati, in contrapposizione al fatto che essi “[…] ci sono stati miserabilmente sottratti dalla Curia di Roma, la quale ha spogliato la Chiesa di tutta la sua libertà […]” (per la traduzione uso il testo di Italo Pin, Studio Tesi, 1984, per quanto la presentazione di Sergio Quinzio contenga dei grossolani errori).

In questo scritto occasionale dell’ottobre 1520, Lutero affronta il tema dei Sacramenti con mirabile discorsività ed eccellente aderenza alle scritture. Tale discorsività si esplica nel fatto che inizialmente e in via di riserva sugli sviluppi successivi del suo argomentare egli scriva: “per cominciare, rifiuto i sette sacramenti, e, per il momento, ne accetto solo tre: battesimo, penitenza ed eucarestia […] per quanto, se volessi parlare sulla base della Scrittura, troverei soltanto un Sacramento e tre segni sacramentali… […].

Dopo una lunga, e interessante, analisi dei sacramenti imposti dalla Chiesa di Roma, demolendo di volta in volta le basi su cui essi si appoggerebbero, o affermandone in due casi il fondamento scritturale, Lutero nelle ultime pagine giunge alla conclusione: […]”Ne consegue che, se vogliamo esprimerci rigorosamente, nella Chiesa ci sono soltanto due sacramenti di Dio, il battesimo e l’eucarestia, poiché solo in questi vediamo che è stato istituito da Dio un segno associato alla Promessa della remissione dei peccati” […].

Partendo da Agostino e basandosi sulle Scritture, è nel Battesimo e nella Cena che Lutero individua i segni visibili della promessa. E’ con essi che Dio esprime le parole di salvezza, che operano nell’uomo mediante la fede.

Se, successivamente, per quanto concerne il Battesimo si innescherà il dibattito, e il conflitto, degli e con gli Anabattisti sul pedobattesimo, è nella qualità della “presenza” di Cristo negli elementi del pane e del vino che ci sarà un confronto, e una rottura, con Zwingli e Calvino.

Per il luteranesimo delle origini, per l’ortodossia luterana e ancora oggi nel luteranesimo contemporaneo, la qualità della “presenza” di Cristo negli elementi è consustanziale (ma senza accettare la transustanziazione), ovvero vi è (est!) presenza reale e simultanea del pane e del corpo di Cristo. Alla domanda: Come avviene questo? Lutero risponde: Dio lo sa, questo basta.

E’ evidente l’inconciliabilità con la presenza “anamnetica” di Zwingli e con il “compromesso” tra le due posizioni operato da Calvino.

Sex crimes and Vatican

sabato 24 maggio 2008

(Ripropongo, per non dimenticare)
 

Deposizione di Schifani per i fatti mafiosi di Villabate

giovedì 22 maggio 2008









Mandante, Manganello e Beneficiario

un noto (noto per luce riflessa) "manganello a libro paga" iscritto all'Ordine dei giornalisti e che riempie le colonne di un Giornale con le parole del Padrone spacciandole per sue, mentre di suo son riconoscibili solo gli insulti che lo rappresentano e lo distinguono nella magniloquenza di un'originalità supposta quanto palesemente inconsistente, ha vomitato qualche giorno fa un articolo nel quale, tra l'altro, nel comico e fallito tentativo di "risponderti nel merito" sul Caso Schifani, tra una decina di migliaia di battute che faranno la storia del giornalismo ma solo quello che lui stesso rappresenta, ha scritto che la faccenda Schifani e i fatti di Villabate: "Sono irrilevanti perché stiamo parlando di persone che Renato Schifani ha frequentato 30 anni fa (nel 1979) e che solo 18 anni dopo sono state riconosciute come mafiosi: basti che gli dei di Travaglio, i magistrati, non hanno mai interrogato né accusato Schifani per questa faccenda".

Ebbene, naturalmente (ma che lo dico affà?) è falso!

Esiste infatti almeno una registrazione della deposizione di Schifani, che è quindi stato sentito dai magistrati.
Questo il link:


Non la faccio troppo lunga; vi invito ad ascoltare questo documento trasmesso già a suo tempo e riproposto qualche giorno fa da RadioRadicale nello Speciale Giustizia:
(dal minuto 16 in avanti è presentata la deposizione di Schifani al processo dei fatti mafiosi di Villabate - Nel programma è stato intervistato anche Peter Gomez).

Altri collegamenti a corredo e a documentazione:



Buon ascolto e buona lettura

Ciao, Bumbury.

Book Corner

mercoledì 21 maggio 2008

Marco Travaglio - Peter Gomez
SE LI CONOSCI LI EVITI
La carta d'identità dei nostri 'rappresentanti' e la storia di quello che hanno detto e hanno fatto. Per capire quello che potranno fare. Luogo e data di nascita, curriculum, segni particolari, fedina penale, assenze in Parlamento e frasi celebri. Il momento peggiore della nostra vita repubblicana. Libro che è utile avere come guida non solo al Parlamento, ma anche all'Italia sfibrata e stravolta di questi anni. Sono più di 150 politici. Vecchi e nuovi. Con una piccola schiera di virtuosi (o quasi) che hanno diritto alla citazione. Sono pochi e si notano di più. Non perdiamoli di vista.Introduce Diego Novelli.
N.B. La qualità non è eccezionale per ragioni di dimensione del file. Ho preferito privilegiare l'audio.

Edizioni ChiareLettere, pagg. 576, euro 14,60

Cialtroni italiani al Parlamento europeo

Riporto pari pari la notizia pubblicata ieri sull'Ansa.
Un'altra "perla" italiana....



2008-05-20 21:14
NOMADI: DALL'UE NO A VIOLENZE, IL DIBATTITO SI ACCENDE
di Danila Clegg

STRASBURGO, 20 MAG - Un dibattito intenso, segnato da scambi polemici e contrapposizioni sulla politica da adottare nei confronti dei rom, ma anche sul ruolo del governo italiano. Così gli eurodeputati, per la stragrande maggioranza italiani, ma in un'aula semideserta, si sono confrontati sulla questione dei rom dopo avere ascoltato le parole del commissario ue Vladimir Spidla, che ha espresso una forte condanna delle violenze nei confronti dei rom, invitando a punire i responsabili di tali violenze senza dimenticare di ricordare che è dovere degli stati Ue garantire la sicurezza delle persone sul loro territorio. Quanto avvenuto a Ponticelli, ha sottolineato Spidla, non è un caso isolato perché "la violenza razzista che si nutre di populismo e di battage mediatico" si può osservare in vari stati europei , ma deve spingere tutti ad uno sforzo di solidarietà, della quale i rom hanno bisogno per rompere il circolo vizioso di emarginazione e violenza.

"I rom non sono criminali o meno intelligenti di altri", ha rimarcato Spidla e non li si può stigmatizzare come criminali. Così come, ha precisato, non si può impedire ai cittadini romeni, che sono cittadini europei, di godere dei diritti sanciti dai trattati e in particolare dalla direttiva sulla libera circolazione dei cittadini. In base a questa direttiva l'espulsione è possibile in presenza di una minaccia reale alla sicurezza , ma deve essere decisa caso per caso e comunque rappresenta "una misura estrema di limitazione di una liberta fondamentale". Spidla ha riconosciuto che lo sforzo fin qui fatto non è stato efficace e per questo la Commissione presenterà a giugno un documento sul ruolo dell'Ue nel aumentare l'integrazione dei rom. "La storia ci ha mostrato che il razzismo, l'odio e l'intolleranza prima o poi portano alla catastrofe. Se non si traggono le lezioni del passato si è condannati a riviverle", ha ammonito Spidla, chiudendo un dibattito che ha volte ha avuto toni aspri.

Come quanto Romano la Russa (An) è stato interrotto dal radicale Marco Pannella mentre affermava di essere "ancora alla ricerca di un rom con un lavoro legale e che paghi le tasse". Il diverbio fra i due ha costretto la presidente di turno dell'assemblea, Luisa Morgantini (Prc), ad intervenire: "Vi ricordo che qui non siamo al parlamento italiano".

L'approccio soft del capogruppo socialista Martin Schulz, che ha insistito più volte sul fatto che l'obiettivo del dibattito non era mettere l'Italia sul banco degli imputati, non ha avuto molto seguito fra i parlamentari del centrosinistra. A cominciare da componenti del suo gruppo.

"'Chi governa ha il diritto ma anche il dovere di indicare soluzioni e non solo di indicare capri espiatori o di inviare le ruspe. Dal governo italiano ci aspettiamo risposte concrete e coerenti con le esigenze di accoglienza, integrazione e sicurezza'', ha affermato Gianni Pittella, mentre Claudio Fava ha accusato il governo Berlusconi di ripristinare "il concetto di razza nell'ordinamento giuridico italiano".

La verde Monica Frassoni, che ha anche fatto un riferimento alle "ultime incredibili affermazioni" sul gay pride della "bellissima ministra italiana per le pari opportunità", ha sollecitato il rispetto delle regole "di tutte le regole" quelle che "vietano di rubare e di occupare il suolo pubblico, ma anche quelle che vietano di discriminare, di cacciare le persone povere e di mantenere persone senza diritti per decenni".

Mentre Cristina Muscardini (An) ha accusato Schulz di avere fatto un'operazione partitica e Vito Bosignore (Fi) ha difeso l'operato del governo Berlusconi, l'atmosfera si è riscaldata quando Luca Romagnoli (Fiamma tricolore) ha proposto la creazione di uno stato rom o quando quando il leghista Mario Borghezio ha sollecitato che diventi reato "l'associazione a delinquere delle famiglie rom finalizzata a commettere furti e rapine".

Book Corner

sabato 17 maggio 2008

Dallo Stato 4 miliardi di euro all'anno alle gerarchie vaticane.
Mezza finanziaria per avere il Paese tra i più arretrati e oscuranisti d'Europa?




Curzio Maltese
La Questua - quanto costa la Chiesa agli italiani
Feltrinelli - Pagine: 176, Euro 14,00.

Sembra incredibile ma è così. Mezza finanziaria all'anno, una somma enorme, per quale motivo? per fare cosa?

Dalla presentazione del libro su Feltrinellieditore.it
Quanto costa la Chiesa cattolica ai contribuenti italiani? Chi gestisce il fiume di denaro che passa ogni anno dalle casse dello Stato alle istituzioni ecclesiastiche? E come vengono usati questi soldi?

Il libro
Un miliardo di euro dai versamenti dell’otto per mille. 650 milioni per gli stipendi degli insegnanti di religione. 700 milioni per le convenzioni su scuola e sanità. 250 milioni per il finanziamento dei Grandi Eventi. Una cifra enorme passa ogni anno dal bilancio dello Stato italiano e degli enti locali alle casse della Chiesa cattolica. A cui bisognerebbe aggiungere almeno il cumulo di vantaggi fiscali concessi al Vaticano e oggi al centro di un’inchiesta dell’Unione europea: il mancato incasso dell’Ici, l’esenzione da Irap, Ires e altre imposte, l’elusione consentita per le attività turistiche e commerciali. Per un totale di circa 4 miliardi di euro, più o meno mezza finanziaria, l’equivalente di un Ponte sullo Stretto o di un Mose all’anno. Una somma (è la stessa Conferenza episcopale italiana a dichiararlo) che solo per un quinto viene destinata a interventi di carità e di assistenza sociale.

L'audiovideo della presentazione del libro:

Con il piglio del grande cronista Curzio Maltese snocciola cifre e dati, scandaglia documenti, bilanci e siti internet, dà voce a fonti insospettabili, in un’inchiesta sorprendente e coraggiosa che rielabora, amplia e integra i materiali già pubblicati a puntate sulle pagine di “Repubblica”. Il suo non è un attacco alla Chiesa in quanto tale, tanto meno lo sfogo di un anticlericalismo di maniera. È il tentativo di fare luce su una realtà troppo poco conosciuta e non sempre trasparente, che tocca però nervi sensibilissimi della democrazia italiana come la lealtà fiscale, la corretta gestione delle risorse pubbliche, la laicità dello Stato. Una realtà, inoltre, che provoca non pochi disagi all’interno stesso del mondo dei fedeli, se è vero che importanti intellettuali cattolici hanno denunciato “il dirigismo, il centralismo e lo strapotere raggiunto dalla burocrazia nella Chiesa”.

Leggi da Repubblica.it alcuni articoli MOLTO interesanti di Curzio Maltese sul tema:

Articolo1

Articolo 2

Articolo 3

Articolo 4

giovedì 8 novembre 2007

Vassilij Kandinskij (1866-1944)

&
Sergio Corazzini (1886-1907)


Caselli sul Processo Andreotti e la disinformazione di regime

mercoledì 31 ottobre 2007

La Cassazione: Giulio Andreotti è stato riconosciuto colpevole di associazione a delinquere con l’organizzazione criminale mafiosa denominata cosa nostra fino alla primavera del 1980, ma il reato è prescritto per decorrenza dei termini di perseguibilità.

Caselli: "La maggioranza dei cittadini crede che Andreotti imputato per avere avuto relazioni con la mafia sia stato assolto. Non è vero. E' una bufala... "

domenica 28 ottobre 2007

Ecco come Bruno Vespa esegue i capricci dei Partiti. Porta a Porta trasmissione di informazione al servizio dei cittadini? Non scherziamo... Da sempre siamo abituati a dire e a sentire di come la Rai sia lottizzata dai partiti. Di come il sistema di spartizione partitocratica della Rai produca, in sostanza, una disinformazione sistematica in spregio al diritto dell'informazione, quella vera, di stampo anglosassone, dei cittadini e miri principalmente a dare visibilità ai partiti stessi. Da tempo sentiamo e diciamo di come i giornalisti televisivi (e non solo) non "sarebbero" affatto liberi e indipendenti, bensì legati e soggiogati al potere politico e al cui potere sono proni e asserviti, con evidente difetto della libera informazione e a tutto scapito della democrazia e dell'interesse del cittadino ad essere correttamente informati. Da tempo, inoltre, Bruno Vespa viene citato come "campione" di questo sistema malato della Tv pubblica, del giornalismo connivente alla Casta, di domande non fatte, di temi scomodi elusi, di una patina obnubilante che avvolge la Democrazia, la libera informazione. Ora, finalmente, ne abbiamo un documento eclatante. La conversazione è tratta da un'interecettazione telefonica tra Bruno Vespa e Salvo Sottile, già portavoce di Gianfranco Fini. Ascoltare per credere come le trasmissioni di "informazione politica" vengono costruite addosso ai politici, come si mettono d'accordo, come Bruno Vespa costruisce la sua trasmissione o, meglio, bisognerebbe dire, come i politici costruiscono le trasmissioni a proprio uso e vantaggio. E Bruno Vespa esegue.

venerdì 26 ottobre 2007

MISERIE ITALIANE

Leggo e pubblico un articolo trovato oggi su Corriere.it
Se mai avessimo bisogno della riprova di quanto è misera la politica di questo povero Paese, eccone un altro esempio.

Dopo venti anni di esplorazioni e scoperte

Ritirata dell'Italia dai ghiacci dall’Antartide

Migliaia di scienziati costretti ad abbandonare il campo perché il governo ha chiuso i finanziamenti

ROMA - «Seicento milioni di euro investiti dal 1985 a oggi, 4000 ricercatori coinvolti. Due basi polari, la "Mario Zucchelli" nella Baia di Terranova e la "Dome C" nella regione di Concordia, quest’ultima realizzata in collaborazione con la Francia. Migliaia di ricerche e pubblicazioni in geologia, climatologia, astrofisica, medicina e biologia - elenca il professor Ezio Tabacco, uno dei coordinatori del Piano nazionale di ricerche antartiche-. Ora tutto rischia di essere disperso».

Uno dei maggiori glaciologi internazionali, il professor Giuseppe Orombelli dell'università di Milano Bicocca, conferma la disfatta: «Da due anni la Finanziaria ha cancellato i finanziamenti alla ricerca in Antart

ide. Siamo passati da una media di 30 milioni all’anno, a pochi milioni erogati, senza programmazione e con gravi ritardi, dal ministero della Ricerca. Eppure siamo stati protagonisti di importanti imprese, come ’Epica’, una perforazione profonda 3200 metri, che ha permesso di ricostruire 800 mila anni di storia climatica della Terra.

L’Antartide è considerato il laboratorio ideale per studiare il passato, il futuro e lo stato di salute del pianeta. Tutti i maggiori Paesi hanno una o più basi. «Ma i nostri ultimi governi sembrano ignorarlo - aggiunge il dirigente dell’Ingv Antonio Meloni, vicepresidente del massimo organo antartico internazionale, lo Scientific commettee on Artic research -. E già si vede che lo spazio lasciato vuoto dai nostri ricercatori, viene occupato da altri colleghi stranieri. E' una pena sia per gli anziani che si dedicano da diversi anni a queste ricerche, sia per i giovani che avevano riposto in questo grande progetto le loro speranze per il futuro». Gli scienziati dei ghiacci, indossando le loro tute rosse, hanno deciso di dare vita a un sit in di protesta davanti al Parlamento, il pomeriggio di giovedì 26 febbraio. Chiedono di essere ricevuti dal ministro della Ricerca Mussi, nella speranza di poter resuscitare il programma di ricerche.

Franco Foresta Martin
25 ottobre 2007 - Corriere.it

lunedì 15 ottobre 2007

Pronto un nuovo decreto di Fioroni: Ecco come si trasformano i bulli di scuola in criminali da strada. Ma che bel Paese l'Italia, eh?
---------- da Repubblica.it del 15 ottobre 2007
Al varo il decreto. Previsti anche sospensioni lunghe e percorsi di recupero Sanzioni più severe per contrastare l'aumento del bullismo a scuola Linea dura, ecco le nuove punizioni "Bocciati i bulli più violenti" di SALVO INTRAVAIA ROMA - Inasprite le sanzioni disciplinari anti-bullismo per gli studenti della scuola media e superiore. Fra pochi giorni, chi sarà pescato "in atteggiamenti lesivi della dignità dei compagni e degli stessi insegnanti" potrà essere espulso dalla scuola fino alla fine dell'anno scolastico. Dunque, bocciato. Il Consiglio dei ministri, nella seduta di tre giorni fa, ha approvato lo schema di regolamento che modifica quella parte dello Statuto degli studenti riguardante proprio le punizioni. Il provvedimento, presentato al governo dal titolare della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni, ha già incassato il parere favorevole del Consiglio di Stato e del Consiglio nazionale della Pubblica istruzione. Il testo dovrebbe essere reso noto a giorni e la stretta nei confronti degli alunni più riottosi potrà essere applicata già da quest'anno. Il "pugno di ferro" annunciato da Fioroni, all'indomani di fatti di cronaca che in alcuni casi hanno fatto precipitare la scuola nel baratro della violenza, sta quindi per concretizzarsi. Non si tratta di un ritorno alle norme del regio decreto del 1925, in vigore fino al mese di giugno del 1998, che nelle situazioni più gravi prevedevano "l'espulsione da tutte le scuole del regno". Ma è certo che atti di bullismo all'interno delle mura scolastiche contro i compagni più deboli, scherzi un po' troppo pesanti all'indirizzo degli insegnanti eccessivamente accondiscendenti, raid vandalici o azioni violente vere e proprie non saranno più tollerate e potranno essere sanzionate con la sospensione dalle lezioni per più dei 15 giorni previsti finora. Il documento riscrive gli articoli 4 e 5 dello Statuto degli studenti che si occupano della Disciplina e degli organismi (e relative procedure) cui gli alunni incolpati potranno rivolgersi per discolparsi o difendersi. Saranno le singole scuole che nel proprio regolamento dovranno stabilire quali sono i comportamenti che configurano mancanze disciplinari, le relative sanzioni previste, gli organi competenti ad irrogarle ed il relativo procedimento da seguire. Non è quindi detto che le stesse violazioni saranno sanzionate alla stessa maniera in tutte le scuole italiane. Ma la novità più importante è che in presenza di gravi infrazioni, alunni recidivi o casi che ingenerino allarme sociale, l'allontanamento dalla comunità scolastica può arrivare al termine dell'anno scolastico e per le situazioni più gravi all'esclusione dallo scrutinio finale o dagli esami di stato. Qualunque sia la sanzione, questa avrà sempre finalità educativa e sarà sempre tesa al recupero dello studente. Chi incapperà in sanzioni superiori ai 15 giorni sarà incluso in percorsi di recupero che - in accordo con le famiglie, i servizi sociali ed eventualmente l'autorità giudiziaria - potrà anche tradursi in attività di natura sociale, culturale e, in generale, a vantaggio della scuola. Gli organi collegiali (Consiglio di classe o Consiglio d'istituto) deputati a comminare la sanzione non saranno comunque inappellabili. I ragazzi incolpati, o chi per loro, potranno rivolgersi all'organo di Garanzia della scuola che al suo interno, oltre ai docenti e al capo d'istituto, avrà i rappresentanti dei genitori e degli alunni. (15 ottobre 2007) fonte: Repubblica.it

lunedì 17 settembre 2007




Veltroni: Abolire il CdA RAI

Leggiamo stamattina un articolo su Repubblica.it nel quale Valter Veltroni tromboneggia su una proposta: Abolire il Consiglio di Amministrazione della RAI e istituire l'Amministratore Unico.
La motivazione di Veltroni per questa proposta è duplice: svincolare la RAI dalla politica ed eliminare quello che fino ad ora è risultato un duplicato della Commissione di Vigilanza sulla Rai.

Detto così e forse essendo nati ieri, anzi oggi, sembrerebbe una proposta finalmente saggia, necessaria fortemente richiesta da più parti.
Ma la domanda è: qualcuno crede che verrà fuori qualcosa che davvero farà della Rai qualcsa di assomigliante alla BBC?
Qualcuno crede davvero che verrà nominato un Amministratore Delegato che se ne fotterà della politica e penserà esclusivamente a strutturare una Rai che sia un decente servizio pubblico, con vera informazione e davvero svincolato dalla politica?

Mi dispiace, ma siamo davvero ridotti male in questo Paese se siamo costretti a non credere più che qualcosa possa cambiare.
La politica si nutre di proclami e di disinformazione.
Di inciuci e di utilità
pro-domo-loro.

Da troppi anni ci danno caramelle con una bellissima confezione ma poi, quando la apri, è già putrescente e ammuffita delle solite cose partitocratiche e antidemocratiche.
Ci hanno tolto persino la speranza. Questo è quel che non posso perdonare.

martedì 11 settembre 2007

11 Settembre 2001


Esistono molti siti sul web, di qualsiasi taglio politico, dietrologico, cronicistico e che presentano l'avvenimento nei più diversi aspetti.
Poichè intendo solo "ricordare" e non commentare, indirizzo alla pagina di Wikipedia sugli attentati dell'11 settembre 2001

lunedì 10 settembre 2007

Vaffanculo Day Si è tenuto sabato 8 settembre 2007 il Vaffanculo Day organizzato da Beppe Grillo. Potete qui vedere il video della manifestazione Folklore? Antipolitica? Qualunquismo? O solo un bel Vaffanculo! detto di cuore e di pancia a tutte quelle cose che non vanno e che tutti lamentiamo?